giovedì 31 marzo 2016

PASTA AL SALMONE E UOVA DI LOMPO

La pasta al salmone, primo chic degli anni ‘70/’80




Classica ed intramontabile, la pasta al salmone è un primo piatto raffinato e di semplice preparazione.
In gran voga negli anni ’70/’80, la pasta con il salmone affumicato si presentava sulle tavole chic e faceva parte dei menu di ristoranti ricercati. La panna, anch’essa di moda in quegli anni, faceva da trait d’union tra il sugo la pasta.
Oggi vi propongo una versione un po’ alternativa e adatta ai giorni nostri.
I bigoli di questa ricetta presentano una base di trota salmonata, salmone affumicato ed un tocco di colore dato dalle uova di lompo, accompagnate da un verde sedano.
Non poteva mancare dell’ottimo spumante per accompagnare questa delizia.





INGREDIENTI PER 4 PERSONE
500 gr. di pasta fresca, formato bigoli
150 gr. di trota salmonata
150 gr. di salmone affumicato
5 pomodori Piccadilly
Uova di lompo rosse
1 costa di sedano
250 ml. di panna da cucina
1 scalogno
½ bicchiere di vino bianco
Latte (al bisogno)
Olio extravergine d’oliva
Pepe nero
Sale fino

PROCEDIMENTO
Lavare la trota salmonata sotto l’acqua corrente, eliminare tutte le spine ed asciugarla con carta assorbente. Tagliare sia la trota salmonata che il salmone affumicato a pezzettini. (Foto 1 e 2)


(Foto 1)
(Foto 2)

In una larga padella mettere l’olio e lo scalogno tritato. Far rosolare ed aggiungere il pesce. Far cuocere brevemente, spruzzare con il vino bianco e far evaporare. (Foto 3)


(Foto 3)

Aggiungere i pomodori pelati e tagliati a pezzetti, salarli leggermente e far cuocere ancora un po’. Aggiungere la panna ed amalgamare. Nel caso in cui il sugo risultasse troppo denso, aggiungere poco latte. (Foto 4)


(Foto 4)


Lessare la pasta in acqua bollente salata e scolarla al dente.
Condire con il sugo ed aggiungere il sedano tagliato a pezzettini e le uova di lompo.
Terminare con una generosa macinata di pepe.




Amico in cucina



E come in tutte le ricette di pesce che preparo, non poteva certamente mancare lo spumante "Conte del Tellaro Wines". Questa volta è stato di scena il "Bianco extra dry". La sua prima dimora è stato il frigorifero, ad una temperatura di circa 7/8 gradi, la sua seconda la mia tavola, dove è passato di mano in mano fino ad alleggerirsi completamente alla prima portata!
Il suo colore giallo tenue con riflessi verdi ha dato vita a delle bollicine gradevoli.
Negli anni '70/'80 ero troppo piccola per gustare una pasta a base di salmone affumicato accompagnata da un gradevolissimo spumante; oggi, mi sono rifatta alla grande !
  





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